Principio base dell’acquaponica: le piante si nutrono degli escreti dei pesci depurandone l’acqua
Depurare l’acqua dai nitrati, prodotto finale della trasformazione -ad opera dei batteri presenti nei filtri- dell’ammoniaca escreta dai pesci, è indispensabile in un impianto d’acquacoltura a ciclo chiuso. Questa sostanza ad alte concentrazioni è tossica per i pesci e bisogna garantire livelli nella norma.
Al fine di minimizzare i ricambi d’acqua stiamo eseguendo delle prove di acquaponica con 8 differenti specie di ortaggi per verificare quali si adattano meglio alle caratteristiche chimico-fisiche della nostra acqua e quali riescono a sottrarre più nutrimenti all’ambiente dei nostri pesci.
Vedremo entro qualche settimana i primi risultati!
Intanto vi mostriamo (in basso) alcune foto della costruzione dei pannelli galleggianti, dei tubi di tipo orizzontale e delle cosiddette “vertical towers” il cui principio di funzionamento è identico ai tubi orizzontali ma si utilizzano verticalmente dove non si ha superficie sfruttabile.
Il meccanismo basilare dell’acquaponica, per chi non lo conoscesse, consiste nel fornire all’apparato radicale delle piante il nutrimento direttamente dall’acqua senza l’uso di un substrato solido come il terreno. Quindi le radici crescono direttamente immerse in acqua la quale, essendo in continuo movimento e quindi ben ossigenata, non fa marcire le radici stesse.
La velocità di crescita delle piante con un sistema di questo tipo è molto maggiore e questo comporta un duplice vantaggio in quanto si riescono a sottrarre molti nutrimenti dall’acqua rendendola di qualità migliore per i pesci e incrementando la produzione di piante alimentari di ottima qualità!
Insomma, il connubio piante/pesci, esattamente come avviene in natura, è indispensabile anche in acquacoltura per mantenere un naturale equilibrio tra gli elementi: il pesce con le proprie escrezioni concima le piante che nutrendosene mantengono l’acqua pura.